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Corso Rinascimento, trasformazioni urbanistiche

Via Zanardelli ed il Palazzaccio di sfondo…tra le macerie della quinta demolita
Piazza Madama primo 900, foto scattata dal palazzetto a lato del senato verso piazza delle 5 lune

 

La quinta salvata di Piazza Navona 

…Situato nel pieno Centro Storico di Roma, tra i rioni Parione e Sant’Eustachio,  Corso Rinascimento è uno dei risultati più eclatanti degli sventramenti fascisti degli anni ’30 che hanno radicalmente mutato il volto del cuore della Roma rinascimentale e barocca.

Tetti e  piazza dalla finestra dell Eitch Borromini
A destra Palazzo Carpegna e Madama, con il palazzetto al centro del futuro Corso prima delle demolizioni..
Auto in sosta ed il corso, dove un tempo piccoli palazzetti e vicoli erano il tessuto urbano

Voluto dal Regime per collegare il quartiere di Prati in rapida espansione con la zona di Trastevere (a sud),Corso Rinascimento, doveva fare parte di un intervento di sventramento anche più ampio, che arrivasse fino a Piazza Farnese e a Via Giulia, progetto quest’ultimo che fortunatamente rimase poi soltanto sulla carta.

Uno splendido edificio del tardo medioevo tra Piazza Madama e le Cinque Lune..sara assieme gli attigui il primo a cadere sotto il piccone risanatore
Bottai e Spaccarelli si aggirano per i vicoli immaginando il futuro Corso Risorgimento
Bottai e Spaccarelli si aggirano per i vicoli immaginando il futuro Corso Risorgimento
Splendidi palazzetti del 700 (3), tra piazza Madama e piazza dell 5 lune saranno demoliti per l’allargamento e la creazione del corso, non sppiamo che fine abbia fatto l fontana addossata al primo edificio

La trasformazione del vecchio tessuto urbano,  avvenne all’interno di una delle aree più ricche di storia del centro di Roma, dietro a Piazza Navona e lungo Piazza Madama, dove dal 1871 si era insediato il nuovo Senato Italiano.

La costruzione di Corso  Rinascimento ha portato alla perdita irrimediabile di edifici e vicoletti storici, oltre ad aver snaturato scorci e piazze del rione (la stessa Piazza Madama  è divenuta  poco più che uno slargo dopo le demolizioni).

Il primo progetto dei nuovi allineamenti risale già al 1931 con il Nuovo Piano Regolatore del Comune di Roma , con sventramenti che riguardavano anche alcuni edifici di grande interesse come il Palazzo Cordelli alle Cinque Lune, Palazzo Carpegna  la parziale demolizione del retro della chiesa di S. Giacomo degli Spagnoli.

Dall’archivio Cederna un altra immagine del Palazzo tra Palazzo Madama e Palazzo Carpegna
Vicolo del Pinacolo
Demolizioni tra il corso e vicolo del melon

Lo snaturamento  di stretti e tortuosi vicoli in sontuoso “Boulevard” dai fianchi rigorosamente paralleli, creò non pochi problemi agli architetti, che  risolsero col solito metodo di demolizioni e ricostruzioni parziali di edifici tra piazza Madama e S.Andrea della Valle.

Anche qui come per la spina, questo riassetto ed aggiustamento di tiro per creare corso rinascimento, causò la perdita di edifici circostanti .

Corso Vittorio alla confluenza con il futuro Corso, prima delle demolizioni
A destra l’edificio che verrà demolito assieme le adiacenze per costituire l’ingesso di corso Rinascimento
Il palazzetto al centro della piazza ormai scomparso, si vedono i cantieri tra piazza Madama e S .Andrea della Valle
Altra immagine di Piazza Madama già liberata dalle casupole seicentesche che “intralciavano” il viale, sono ancora in piedi le facciate degli edifici a lato e di fronte S.Ivo alla Sapienza, che verranno demolite e ricondotte alla bell’e meglio ad un parallelismo d’obbligo per motivi di viabilità ed assetto urbanistico, secondo i canoni del ventennio.

Il vero progetto di corso rinascimento si ha però negli anni successivi ed è opera dell’architetto Arnaldo Foschini (1884-1968), con la collaborazione tra gli altri dell’ingegnere Salvatore Rebecchini.

Il progetto del Foschini prevede uno stradone semirettilineo che dal Corso Vittorio Emanuele II, attraverso Piazza Sant’Andrea della Valle col suo nuovo edificio di testata dallo stile tipico del Ventennio arriva innanzitutto a congiungersi con Piazza Madama, cercando di rispettare con gli allineamenti la facciata del complesso de La Sapienza (con all’interno la borrominiana chiesa di Sant’Ivo).

S.Giacomo degli Spagnoli con la facciata ottocentesca, subirà mutamenti prima delle demolizioni , ma queste ne snatureranno decisamente la facciata posteriore verso il Corso
Da S.Eustachio si vede il futuro Corso dopo la demolizione di Palazzo Carpegna
Corsia Agonale durante i lavo

Di fronte all’ingresso del Palazzo de La Sapienza si trova invece il retro della chiesa di San Giacomo degli Spagnoli, mutilata come altri edifici dall’apertura della nuova strada.

L’ingresso originario di questo edificio quattrocentesco si trovava proprio sul lato che dava verso Via della Sapienza: il progetto del Foschini ha ripristinato l’accesso da Piazza Navona con una nuova rossa quanto anonima facciata dominata da un loggiato su colonne all’ultimo livello.

Piazza Navona durante gli allestimenti di una Epifania 1956…
Immagine dal dirigibile del 24 Settembre 1920.i pallazzetti vicino il Senato e la quinta di Piazza Navona, ma anche il resto demolito…come era prima di Corso Rinascimento
Mappa del Falda detta a Volo di uccello, un antesignana del Google Earth odierno…in rosso le demolizioni di quanto restava tra le Cinque Lune e S.Andrea della Valle, in azzurro edifici demoliti a S.Eustachio e le Cornacchie, in verde la quinta a Tor Sanguigna

Proseguendo verso nord, le demolizioni dei palazzetti di testata su Piazza Madama hanno portato ad aprire la viabilità su Palazzo Madama, storico edificio appartenuto alla famiglia Medici che con l’Unità d’Italia aveva già visto la realizzazione di diversi interventi.

Anche sulle strutture limitrofe come Palazzo Carpegna ne avvenero, (infatti fu unito tramite un passaggio sopraelevato), considerata la nuova destinazione d’uso, ovvero la sede del Senato del Regno d’Italia.

Demolizioni a S.Luigi dei Francesi, si noti il passetto tra Palazzo Madama e Palazzo Crescenzi, verrà anche esso demolito e costruito un sottopasso tra i due, dove in seguito verrà estratto il vascone romano in granito poi posto negli anni 80 agli Stadeari

Terme Neroniane.

Merita un accenno, a proposito della foto qui sopra, circa i ritrovamenti di manufatti appartenenti alle  terme Neroniane o Alessandrine

..Fatte costruire da Nerone intorno al 62 d.C. furono restaurate da Alessandro Severo nel 227; possono essere considerate le prime grandi terme romane impostate simmetricamente lungo un asse trasversale secondo una forma che diventerà nei successivi bagni termali canonica.

Rinvenimento di Colonne durante lavori di ripavimentazione per a S.Luigi dei Francesi 1934

Attualmente dell’edificio sono rintracciabili poche strutture: resti di murature al di sotto del palazzo del Senato, del palazzo Giustiniani e di quello Patrizi.

Alcune colonne vennero spostate però dal luogo del ritrovamento (due furono inserite nel 1669 nel pronao del Pantheon, due, scoperte nel ’34, rialzate in via Giovanna d’Arco e una collocata davanti la breccia di Porta Pia) e altri resti rinvenuti nei primi anni ’50 durante i lavori di ristrutturazione di un edificio nel lato nord di piazza San Luigi dei Francesi.

Le colonne vennero erette nella facciata di questo edificio a Via Giovanna d’arco, contestualmente alla demolizione di un piccolo caseggiato che rese piazza via di S.Eustachio
Un altra colonna proveniente dagli scavi a S.Ligi dei Francesi andò ad ornare il monumento per la ricorrenza della Breccia di Porta Pia, in Corso Italia…nel 60 causa Olimpiadi e riassetto viario con sottopassi, venne addossata sulle mura dove oggi giace seminascosta da vegetazione incolta, dimenticata come la targa al suo fianco..

Il Palazzo Carpegna stesso non è esattamente l’edificio storico originale, ma una copia dovuta appunto agli sventramenti mussoliniani degli anni ’30.
La parte settentrionale del Corso del Rinascimento è anch’essa caratterizzata da demolizioni significative, tra cui quella di gran parte degli edifici dell’emiciclo nord di Piazza Navona, con le facciate completamente ridisegnate.

Anni 20 circa, la quinta originale di Piazza Navona, l’edificio a sinistra aveva subito un rialzo di un piano nel tardo 800, nel ricostruirlo si atterranno al progetto originale con un piano in meno.

Lo sventramento, in questo punto, ha tuttavia quanto meno il merito di aver portato alla riscoperta dei resti dell’antico Stadio di Domiziano, le cui fondazioni sono state lasciate a vista dal progetto di innalzamento delle nuove elevazioni.

Resti dello Stadio Domizioano emergono durante le demolizioni, si veda il Palazzaccio attraverso Via Zanardelli

Inaugurato in pompa magna dal Duce in una data non casuale, il 21 aprile, anniversario della fondazione di Roma, l’intervento del “piccone risanatore” di Mussolini non ha mai convinto né i critici né i cittadini romani, così come altri sventramenti che hanno interessato il centro storico durante il Ventennio.

Al riguardo  si ricorda un tagliente messaggio del Pasquino alla fine dei lavori (frase forse attribuibile al Trilussa): “Se questo è il Corso del Rinascimento, ogni aborto sarebbe un lieto evento!”.

Lo sfondamento visivo della Piazza svela le arcate dello Stadio Domiziano ed il Palazzo di Giustizia
Demolizioni in atto a Tor Sanguigna, l’emiciclo a protezione dei lavori evitava ai visitatori della piazza parte dello stupore per uno stupro edilizio nel cuore del Barocco romano.
Della serie al peggio non c’è limite…in piazza Navona si è rischiato questo, su progetto del Busiri Vici, al quale vennero bocciati anche altri assestamenti in campidoglio ed in Campo Marzio, per nostra fortuna…

Quando una immagine vale più di mille parole..Foto inedite delle demolizioni in Piazza Navona

Rinvenimenti superiori alle aspettative, costrinsero alla modifica radicale della pianta interna degli edifici
Resti dello stadio rinvenuti durante le demolizioni
Scampate non sensa danni al piccone demolitore, l strutture dello stadio domiziano inglobate nel preesistente edificio

Cronologia dell’opera

1967, considerata la facciata posteriore del Palazzo dell’INA, i vari progetti e le mode dell’epoca..la replica della quinta è un vero recupero architettonico, che in più contiene il museo oggi dello Stadio..

21 Gennaio 1916 – Il Consiglio Comunale vota affinché l’amministrazione prepari un progetto per la sistemazione del quartiere del Rinascimento

Inizio smantellamento stradale per demolizioni a Corsia Agonale

Progetti e rilievi per le demolizioni

1924 – Viene proposta la variante al Piano Regolatore con l’allargamento di Via dei Sediari
1925 – La Direzione generale dell’Istruzione Superiore propone di costruire in prossimità de La Sapienza le facoltà di Lettere, Filosofia e Giurisprudenza, incaricando Arnaldo Foschini di studiarne la fattibilità

Progetti e rilievi per le demolizioni

1925-1926 – Arnaldo Foschini progetta la demolizione della spina di fabbricati tra Corso Vittorio Emanuele II e La Sapienza, creando una nuova piazza davanti alla chiesa di Sant’Andrea della Valle. Il progetto viene recepito dal Piano Regolatore Generale
6 Luglio 1931 – Approvato il nuovo Piano Regolatore di Roma con delineato il nuovo Corso del Rinascimento

Progetti e rilievi per le demolizioni

1 Giugno 1933 – Approvazione del Piano Particolareggiato con la definizione delle demolizioni che porteranno alla creazione del Corso del Rinascimento

Progetti iniziali e finali del Palazzo dell INA
Progetti iniziali e finali del Palazzo dell INA
Progetti iniziali e finali del Palazzo dell INA

 

 

 

 

 

demolizioni in piazza Navona

1933-1934 – Si ricostruisce la facciata del Palazzo del Pio Istituto di Santo Spirito sulla Corsia Agonale (Piazza Navona), durante i lavori sono stati riscoperti i resti dello Stadio di Domiziano
Maggio 1935 – Il Governatora di Roma propone all’I.N.A. di realizzare una nuova importante arteria tra Corso Vittorio Emanuele II e Piazza Zanardelli
Agosto 1935 – Mostra del progetto del Corso del Rinascimento a Piazza Venezia
2 Gennaio 1936 – Approvazione di una seconda variante del Piano Particolareggiato del 1933

Via Tor Sanguigna prima delle demolizioni
Via Tor Sanguigna prima delle demolizioni

3 Aprile 1936 – Stipula della convenzione tra il Governatorato di Roma e l’I.N.A. per l’apertura della nuova arteria stradale, il Governatorato avrebbe espropriato i terreni e i fabbricati cedendoli all’I.N.A.
9 Maggio 1936 – L’I.N.A. delibera di procedere agli espropri organizzando i lavori secondo tre diversi lotti
31 Dicembre 1936 – Approvata una variante al Piano Regolatore che prevede la demolizione e la ricostruzione di Palazzo Carpegna e dell’edificio tra Via del Salvatore e Via Giovanna d’Arco, seguendo l’allineamento con il Palazzo de La Sapienza

un omaggio al parallelismo del Corso…con questa Sapienza in Grandangolo

1938 – Ricostruzione sul nuovo allineamento stradale della facciata di Nostra Signora del Sacro Cuore e degli edifici di via de La Sapienza (34 e 37) e di via dei Sediari (75) ad opera di Foschini e Rebecchini

I colori di Roma, dei palazzi e monumenti..con quella patina del tempo raschiata via assieme allo smog…correvano gli anni 60

1939 – Completamento di Palazzo Carpegna ad opera dell’ingegnere Caccialupi (che lo collega a Palazzo Madama)
8 Novembre 1939 – La V Ripartizione dà inzio alla sistemazione della sede stradale del Corso del Rinascimento
1940 – Conclusione dei lavori e inaugurazione da parte di Benito Mussolini

Leggi anche Corso Vittorio

 

Immagini collegate:

9 commenti

  1. Floriana

    Complimenti per questa ricerca che mostra una storia che non conoscevo, malgrado frequenti molto questa zona. L’unico appunto che devo purtroppo fare è che la chiesa dei Francesi è San Luigi e non Sant’Andrea.

  2. Ivo Maès / Luciano Maestri

    Io non credo che le demolizioni dell’epoca fossero tutte negative, molte di queste hanno creato certe prospettive meravigliose, penso per esempio a Via della Conciliazione, del resto anche oggi abbiamo degli orridi esempi di edilizia dove ci sono monumenti storici, mi viene in mente L’Ara Pacis, gli ascensori del Vittoriano che si vedono spuntare dietro al monumento da Via del Corso, quella cosa che chiamano “NUVOLA” all’EUR. Comunque Roma era ed è sempre la città delle città, la più bella del mondo.

    • Massimo Casavecchia

      Ivo è una questione di gusti…ma devi pensarla come se, per creare l’inizio dell’aurelia da ponte rotto…avessero fatto lo stesso con la lungaretta spianando mezza trastevere…che ne penseresti…di posti tipo vicolo della torre ed altri sacrificati in nome di quinte monumentali?

  3. Massimo Rondina

    Complimenti! Splendido lavoro di ricostruzione storica, urbana ed architetturale. Sarei felicissimo se si potesse realizzare lo stesso lavoro sull’apertura di via Zanardelli, la risistemazione di Piazza di Ponte Umberto e la costruzione dell’Istituto Autonomo delle Case Popolari su Lungotevere Tor di Nona. Sarei felice di collaborare.
    Di nuovo grazie.

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