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Vicolo Mazzamurelli: “Fantasmi a Trastevere”..

Spiritelli burloni o leggende metropolitane?

Tra l’attuale via omonima e la piccola Chiesa Settecentesca di San Gallicano, c’è una corto vicolo  alle spalle di San Crisogono,  in questo luogo abitano da sempre i “Mazzamurelli”… tanto da avere l’onore di una strada a loro intitolata: sono spiriti burloni, capricciosi, piccoli folletti della casa, meritano un approfondimento generale e nello specifico..

Notare le finestre murate nell’edificio all’angolo, la porzione che rimane dopo le demolizioni per viale trastevere

Ma cosa sono i Mazzamurelli’ ? Possono considerarsi la versione italica del Robin Goodfellow gallese, chiamato Pwca e reso celebre da William Shakespeare in Sogno di una Notte di mezza estate. 

Nella Roma dei Papi il Mazzamurello è un nanetto vestito da chierico, con le fibbie d’argento sulle scarpe e con lo “zucchetto” rosso in testa; ma le sembianze che può assumere sono diverse, a volte appare come una serpe, a volte come un vecchietto con la parrucca ma a volte si presenta con una sembianza che ne rivela il suo lato positivo, come un bel giovanotto elegante con un cappello, se si riesce a togliergli il cappello, pur di riaverlo è disposto a riempire il fortunato di regali. 

 

Le maggiori leggende relative ai mazzamurelli sono della tradizione folkloristica dei Monti Sibillini, ma si ritrovano in tutte le regioni italiane col nome praticamente identico. Il mazzamurello è un folletto di montagna. In quanto creatura fantastica, il mazzamurello appartiene a quello che viene definito “Piccolo Popolo”, ossia l’insieme delle creature fatate che compongono l’immaginario fiabesco delle tradizioni popolari. Caratteristica del mazzamurello è il produrre dei rumori all’interno delle abitazioni per manifestare la sua presenza agli abitanti della casa.

 

1878 Demolizioni a San Crisogono per la costruzione del Viale, alle spalle e molto più lungo dell’attuale , vicolo Mazzamurelli

Infatti, l’etimologia del nome di questo folletto viene fatta derivare popolarmente proprio dai termini “mazza” (colpo) e “murello” (mura), per indicare la sua abitudine di battere contro le mura di una casa per manifestarsi. In ogni caso, secondo la tradizione fiabesca popolare, la presenza di un mazzamurello in casa indica la prossimità di un tesoro, un pericolo imminente per uno degli abitanti o più spesso un messaggio di un caro defunto che cerca di comunicare con i vivi. Come altre creature mitologiche sono infatti tradizionalmente considerati messaggeri tra il mondo ordinario e il mondo incantato, ovvero tra il mondo terreno e il mondo dell’aldilà.

San Gallicano in una foto del 1930 ed il vicolo Mazzamurelli

Così lo apotrofano nel Napoletano:”È ‘nu guaglionciello piccirille che è vestute comm’a ‘nu frate. Se dice che vive dint’e case e ajute ‘a chi vo’ aiutà, ma fa i dispiette ‘a chi le stà antipatico.
A’ vote fa truvà reggale ma po’ pure dà i nummere pu’ banco lotto. Si però se dice in gire i’ sta’ fortuna, è facile che ‘o munaciello se ‘ncazze e fa cchiu’ dispiette.”

C’è chi sosteneva  fosse un angelo scacciato dal Paradiso per le sue biricchiante irriverenti, ma in realtà non era che un folletto, agile, vispo, dispettoso, che si intrufolava nelle soffitte delle case e vi prendeva dimora, divertendosi a spaventare la gente. Piccole creature vestite da monaci, con capelli ricci color dell’oro, gli occhi furbi e il viso da fanciullo, con un capello rosso in testa, si divertivano, durante la notte, a rompere piatti, cristalleria, a dare colpi contro i muri e i mobili di casa, facevano scomparire oggetti preziosi e soldi,  ect… insomma non facevano dormire nè grandi, nè piccini. Al pari del “Mazzamauriello” :lo spirito che “ammazza i mori o morelli – matas moros – “, cioè i nemici, e quindi è provvidenziale per la casa il cui entra.  il “Mazzamurello”, così chiamato dal D’annunzio, è l’ entità che attraversa (ammazza) le pareti (i muretti) delle case. In definitiva, ogni cultura, ogni tradizione ha dato a questa entità un significato che va ben oltre alla definizione stessa del vocabolo. Nonostante tutti i dispetti gioiosi che recava, chiunque ambiva ad ospitarlo. Era convinzione diffusa che potesse, volendo, elargire ricchezze in quanto a conoscenza dei luoghi in cui erano sepolti antichi tesori.

Via San Gallicano 1930 fotografata da vicolo dei Mazzamurelli

Essendo da sempre state affidate alla tramandazione orale , si capisce che le tante storie al loro riguardo sono state sovente implementate di suggestioni e trasformate, ma veniamo a quelli di casa nostra, quelli del vicolo omonimo..

Fantasmi de Noantri

Via San Gallicano 1930, fuori a destra dalla foto, c’era il lungo edificio dei Mazzamurelli, oggi ridotto ed affiancato da quello della municipale

Nel cinquecento si diffonde la notizia che una casa del vicolo è abitata dagli spiriti ed il popolino preferisce evitare di passarci; nell’ottocento, come indicato in una guida delle strade di Roma, nel vicolo abitava un uomo di malavita che si spacciava per mago e faceva credere di avere visioni di demoni per cui la gente impaurita stava ben lontana dalla sua casa. Durante poi le demolizioni del 1880 per la costruzione di viale del re..oggi viale trastevere..vennero abbattuti anche l’edificio dove nacque il Pinelli e quello adiacente detto dei Mazzamurelli, forse per una famiglia tra abruzzo e marche che aveva dei Mazzamurro nella loro araldica, o forse per legende legate per questi birbanti fantasmi che vi albergavano..la toponomastica gli rese quel piccolo vicolo tra il viale ed il san gallicano.

L’edificio dove nacque il Pinelli, oggi demolito, alla sinistra l’edificio a via san Gallicano anch’esso demolito detto dei Mazzamurelli

Ma il Mazzamurello del vicolo trasteverino sembra che abbia una vera e propria passione per le auto parcheggiate nel vicolo, da cui sposta oggetti nascondendoli in posti impensabili, ma anche per le ragazze belle e modeste (ce ne sono ancora?), quando le incontra le protegge e crea per loro incontri, conoscenze e molti regali misteriosi.

Ecco come appare il vicolo nella mappa del Nolli sovrapposta al catasto Gregoriano, era più lungo, amputato poi dalla costruzione di viale del Re …oggi trastevere

Questi spiriti che nei secoli continuano a vivere nello stesso posto altro non sono che il genius loci degli antichi romani.
Il genio nella religione arcaica è quello che protegge l’individuo, è una spirito buono che nasce con l’individuo e lo accompagna nel corso della sua vita; poi nel tempo il genio non è più solo il nume tutelare di un singolo individuo, ma di un popolo, di una città ma anche di un luogo; è insieme anima, principio vitale e custode.

In fondo ad una rigogliosa Piazza Mastai, all destra della fila di olmi, l’edificio dei Mazzamurelli, ed alla sua sinistra l’adiacente , casa del Pinelli

Il popolo romano aveva il suo genio come testimonia la statua gigantesca di quasi quattro metri del II sec. d.C., conosciuta come Lare Farnese raffiigurante un giovinetto, anche se in effetti i geni non avevano un sesso come l’iscrizione sullo scudo capitolino recita: “genio urbis Romae sive mas sive femina” (genio della città di Roma sia maschio sia femmina).
I geni proteggevano e dipingerli nello loro diverse sembianze serviva a richiamare la loro protezione, così a Roma il genius loci veniva dipinto in forma di serpente sui muri per proteggerli dal sudiciume.

Brogli catastali del vicolo, le ns ricerche arrivano fino al catasto gregoriano, ma la toponomastica del vicolo è come si vede antecedente.
L’enorme statua di Lara Farnese

I romani riconoscono però ai geni una vita propria, ci sono gli amorini che sono geni prettamente ludici.
Nei secoli l’amorino diventa il “cuppido” che vive in casa e protegge l’unione matrimoniale, ma nel tempo si trasforma in uno spiritello giocoso ed irriverente che condivide con gli uomini i luoghi della vita. Viene dimenticato anche il suo nome e la sua anima sembra sdoppiarsi, così ogni uomo ha un protettore buono chiamato angelo custode ed un diavoletto che vive la sua vita e qualche volta arriva a creare scompiglio, verrà chiamato in molti modi: Baffardello, Fajetto, Mazarul, Mamucca, Mazzamorello ed altri ancora.

Dai tetti di Via Mazzamurelli, LA Cisterna , il gianicolo e tutta ROMA…

Siamo sicuri che quando attraverserete il vicolo dopo questa lettura, cercherete di farveli amici…in fondo sono solo spiriti burloni che si divertono a confonderci le idee quando non hanno veri messaggi da recapitarci…

Il San Gallicano e Roma e Cupolone…ci saranno gli spiritelli qui, ma hanno scelto bene…
 

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